Messaggio per la Quaresima 2023
MESSAGGIO DEL PARROCO PER LA QUARESIMA 2023
Con il Mercoledì delle Ceneri, iniziamo il tempo liturgico della Quaresima, tempo di conversione e di penitenza, tempo per ritornare a Dio e riconciliarci con i fratelli. La Quaresima è dunque un tempo propizio per chi vuole prepararsi a ricevere la vita nuova che scaturisce dalla Pasqua del Signore.
Anche noi vorremmo vivere al meglio questo tempo forte seguendo le indicazioni spirituali che la Chiesa da sempre ci offre, riscoprendo in particolare il significato profondo di quelli che sono considerati i tre pilastri della quaresima: preghiera, digiuno e carità.
Per quanto riguarda la preghiera personale e comunitaria suggeriamo:
- L’Adorazione Eucaristica quotidiana, ogni mattina dalle 8.00 alle 12.00, Gesù aspettata adoratori, fratelli e sorelle disposti a dedicare un’ora del proprio tempo per stare con Lui e fargli un po’ di compagnia. Questa Quaresima può essere un’occasione propizia per tutti per riscoprire il valore di questa preziosa forma di preghiera. Lo stesso dicasi per le altre adorazioni eucaristiche comunitarie proposte come sempre il martedì o il giovedì sera e animate ogni volta da un gruppo.
- La Messa quotidiana. Tutti i giorni si celebra la Messa in parrocchia e questo non solo perché ci sono le intenzioni dei defunti da applicare, ma perché il sacrificio di Gesù sia offerto quotidianamente per le nostre necessità spirituali e temporali. Scegliere una o due gironi della settimana e partecipare non può non essere considerata “cosa buona e giusta”.
- La Confessione. Gesù ha detto “chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”, eppure con quanta superficialità le persone si accostano alla santa Comunione senza mai confessarsi. Ricordo che non è possibile ricevere l’Eucaristia senza essere debitamente confessati, e che almeno una volta al mese si dovrebbe sentire non solo il dovere, ma anche il bisogno il mettersi in grazia di Dio. A tal proposito rinnovo la mia piena disponibilità per potersi accostare a questo sacramento quando più lo si ritiene opportuno e se ne avverte il bisogno. Basta chiederlo!
Per quanto riguarda invece il digiuno è bene tenere presente che ormai è opinione comune, che esso non è soltanto quello alimentare che comunque non fa mai male né all’anima né al corpo, ma che esistono altre forme di digiuno che riguardano soprattutto i nostri sensi. Il digiuno degli occhi per non soffermarsi su immagini poco edificanti che innanzitutto ci portano ad azioni moralmente disordinate. Il digiuno delle labbra, ossia da parole superflue e offensive, da chiacchere e da pettegolezzi, da parolacce, bestemmie e turpiloqui. Il digiuno delle orecchie evitando di prestare attenzione a tutti quei discorsi espressi solo per mettere in luce i difetti dei fratelli, che spesso sono solo critiche infondate e giudizi temerari sul conto di altre persone. Impariamo a digiunare allora da tutto quello che non ci aiuta ad avvicinarci a Dio e ci imprigiona sempre più nel nostro egoismo e amor proprio.
Infine per quanto riguarda la CARITA’, non manchino gesti di solidarietà e vicinanza verso le persone meno fortunate di noi. Abbiamo tutti sotto casa una famiglia o una persona anziana alla quale dedicare un po’ di tempo e di attenzione. È questo il modo più semplice ma efficace di vivere l’impegno di carità. A tal proposito rinnovo la mia personale disponibilità ad andare a trovare tutti le persone in difficoltà per una visita e magari per portare loro la santa comunione. Ripristiniamo poi il cesto della carità dove ognuno liberamente quando e come vuole può portare il proprio contributo. Accanto anche una cassettina per qualche donazione in denaro per le altrui necessità economiche.
Sono questi pochi ma concreti suggerimenti per vivere cristianamente la nostra prossima Quaresima. Se ci pensiamo quanto bene potremmo fare non solo in questo tempo forte, ma in tutti i momenti dell’anno liturgico! E allora bando alla pigrizia spirituale (accidia) e impegniamoci a moltiplicare le occasioni di spiritualità e di preghiera personali e comunitari, ma anche i gesti di carità verso il nostro prossimo. In tal senso ricordo che “vera carità” è anche acquisire quella capacità di riallacciare rapporti, di abbattere cioè muri di separazione e di antipatie, per costruire ponti di amicizia e di fraternità verso quelle persone della nostra famiglia, dei nostri ambienti lavorativi e scolastici, ma anche della nostra comunità parrocchiale.
Auguri allora a tutti di una bella Quaresima che se vissuta bene ci porterà certamente a una Santa Pasqua!
Don Giacomo